25 Novembre 2021

Cari colleghi

Su “Il Dubbio” di oggi si è data la notizia dell’intervista alla Presidente del CNF Maria Masi, nei termini che letteralmente riproduco :

«L’esperienza di sensibilizzazione e comunicazione condivisa con la rete Di.re, con un focus comune sul tema della prevenzione, costituisce un esempio di buona prassi nell’ambito delle azioni di contrasto alla violenza di genere». Così la presidente del Consiglio Nazionale Forense, Maria Masi, presenta la campagna “Direagire” promossa dalla Commissione integrata per le pari opportunità del Cnf insieme all’Associazione D.i.Re, Donne in rete contro la violenza. Nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, che ricorre ogni anno il 25 novembre, Masi conferma l’impegno dell’avvocatura sul campo e invia un messaggio forte e chiaro alle istituzioni: è fondamentale imparare a riconoscere la violenza, per contrastarla e prevenirla con tutti gli strumenti a nostra disposizione, a partire dalla formazione”.

Il messaggio non può non essere apprezzato  da tutti coloro, come gli avvocati, che sono preposti alla tutela dei  valori che derivano dalla nostra Costituzione . La condivisione dei medesimi presuppone forti prese di posizione nei confronti dell’incultura che genera la violenza contro le donne ed i minori. L’ avvocatura, sovente impegnata nelle questioni familiaristiche, saprà impiegare le proprie doti di sensibilità umana e deontologica, per evitare che la soluzione giudiziale della crisi di una convivenza, si trasformi in un’ordalia.

A noi avvocati spetta anche il gravoso compito di difendere gli autori delle violenze ed anche in questo caso il nostro ruolo non può prescindere dal massimo rispetto delle vittime, così come doverosamente lo si pretende per indagato od imputato che sia.

La nostra opera può trasfondersi anche in impegni di carattere volontaristico, per il potenziamento di quelle reti che possono collaborare  più efficacemente con le istituzioni, per implementarne l’attività  e sopperire alle carenze della normativa tradottasi nel c.d. “codice rosso”.

Non possiamo che essere grati a tutti coloro che già fattivamente vi si impegnano, a dimostrazione di quanto l’esistenza di un ceto di giuristi ossequienti alla legge professionale ed alla deontologia possa essere utile per l’innalzamento del livello di civiltà della nostra società.

Cordialità.

 

IL PRESIDENTE COA CUNEO

Avv. Claudio MASSA

IL PRESIDENTE CPO CUNEO

Avv. Sara Tomatis

 

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Modificato: 25 Novembre 2021