7 Settembre 2022

Cari Colleghi,

riprendiamo a pieno titolo l’attività

Nel corso della pausa estiva sono purtroppo mancati la Collega Cinzia Galvagno, del nostro Foro, inaspettatamente e mentre si trovava in ferie all’estero  e l’avv. Aldo Mirate del Foro di Asti, valentissimo  penalista, già parlamentare della Repubblica  negli anni 70.

Di Cinzia parleremo nel corso della imminente commemorazione e la Sua scomparsa mi ha toccato particolarmente, dato che fece la pratica nel nostro studio, esercitando l’attività insieme a noi fino a qualche anno fa.

Abbiamo già esternato alla famiglia  la costernazione del nostro Foro.

Il Presidente della Sezione civile del nostro Tribunale ha anch’egli manifestato il  proprio  cordoglio, ricordando Cinzia come un avvocato preparato e rigoroso, individuando  due caratteri salienti  e fondamentali della nostra professione.

 

 

Quanto al Collega Mirate,  poco dopo il decesso  del Collega, un componente dello Studio, che ne era depositario, ha reso noto il contenuto di una lettera che lo scomparso Gli aveva affidato, contenente un vero e proprio testamento spirituale, palesemente indirizzato soprattutto ai giovani, cui è affidato il futuro della nostra ineliminabile professione e che mi sembra opportuno che chi vuole possa leggere, in quanto pubblicata sul sito. La stessa  ci è stata  disponibile tramite l’interessamento del COA di Asti e la estrema cortesia  dei Colleghi di Studio di Aldo Mirate, ai quali  tutti va il nostro sincero ringraziamento.

La lettera in argomento dimostra che, per coloro che ne abbiano la vocazione, la nostra attività è ben più di un modo per guadagnarsi correttamente il pane.

A ottobre dovremmo presentare l’ultimo libro di Fulvio Gianaria ed Alberto Mittone, dal titolo suggestivo “L’avvocato nel futuro”, intriso di tematiche deontologiche, più calate nel settore penale.

A novembre, il libro di Stefano Bigolaro, amministrativista del Foro padovano, dall’inquietante titolo “Prima di tutto uccidiamo tutti gli avvocati”, frase tratta dall’Enrico VI di Shakespeare che  fu pronunciata da chi intendeva prendere il potere e dunque è tutto sommato un riconoscimento della funzione “antitotalitaria” del nostro ruolo.

Pur con le difficoltà del momento, figure come quella di Aldo Mirate ci danno il segno di quanto lo spirito dell’avvocatura sia radicato e diffuso e l’energia per adoperarci perché ciò si verifichi  in modo sempre più ampio.

Alla Famiglia, ai Colleghi di Studio ed al Foro di Asti vadano le più sentite condoglianze degli avvocati di Cuneo

Cordiali saluti.

 

IL PRESIDENTE

Avv. Claudio MASSA

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Modificato: 7 Settembre 2022